PREMESSA
Dopo aver trattato, nella prima parte, la normativa di riferimento in materia di campi elettromagnetici, aver definito come individuare i lavoratori esposti e le sorgenti di rischio riprendiamo l’argomento definendo i possibili effetti derivanti dall’esposizione a campi elettromagnetici e le possibili misure preventivi e protettivi da adottarsi.
QUALI SONO I POSSIBILI EFFETTI DERIVANTI DALL'ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI?
Oltre il generale inquinamento elettromagnetico è necessario distinguere tra effetti a lungo termine ed effetti a breve termine in quanto, allo stato attuale, sono stati scientificamente provati soltanto gli effetti a breve termine ai quali si riferiscono i valori di azione e limite definiti dal D.Lgs 81/08 (effetti biofisici diretti e agli effetti indiretti noti provocati dai campi elettromagnetici).
Il D.Lgs 81/08 non riguarda la protezione da eventuali effetti a lungo termine, per i quali mancano dati scientifici conclusivi che comprovino un nesso di causalità, né i rischi conseguenti al contatto con i conduttori in tensione già coperti dalle norme per la sicurezza sul lavoro elettrica.
Gli effetti a breve termine si distinguono in:
- EFFETTI DIRETTI: effetti provocati direttamente nel corpo umano a causa della sua presenza all’interno di campi elettromagnetici (effetti termici, effetti non termici, correnti negli arti);
- EFFETTI INDIRETTI: effetti provocati dalla presenza di un oggetto in un campo elettromagnetico, che potrebbe essere causa di un pericolo per la salute e sicurezza (interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici, rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici all’interno di campi magnetici statici; innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori); incendi ed esplosioni dovuti all’accensione di materiali infiammabili a causa di scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o scariche elettriche; correnti di contatto).
La maggior parte degli effetti avversi considerati nel DLgs.81/2008 compaiono immediatamente (es. aritmie, contrazioni muscolari, ustioni, malfunzionamento pacemaker e dispositivi elettronici impiantati etc.), ma alcuni, come la cataratta o la sterilità maschile, essendo la conseguenza di un meccanismo cumulativo, possono manifestarsi a distanza di tempo.
Gli EFFETTI DIRETTI si manifestano in base alla frequenza a cui si è esposti.
Alle frequenze più basse e fino a circa 1 MHz è possibile avere come effetto diretto la stimolazione di nervi e muscoli in quanto a tali frequenze prevale l’induzione di correnti elettriche .
A frequenze comprese tra 1 MHz e 10 MHz inizia ad esaurirsi l’effetto delle correnti e si ha un iniziale effetto di riscaldamento determinato dalla cessione di energia nei tessuti .
A frequenze superiori a circa 10 MHz, l’unico effetto risulta il riscaldamento dei tessuti e al di sopra di 10 GHz, l’assorbimento è esclusivamente a carico della cute.
Gli effetti diretti si manifestano al di sopra di specifiche soglie di induzione definite da valori limite di esposizione che ne prevengano l'insorgenza in soggetti che non abbiano controindicazioni specifiche all'esposizione.
Gli EFFETTI INDIRETTI possono insorgere a livelli espositivi molto inferiori ai Livelli di Azione fissati dalla normativa per prevenire gli effetti diretti e si possono prevenire verificando in primo luogo se nell’ambiente di lavoro sono rispettati i livelli di riferimento per la popolazione generale prescritti dalla Raccomandazione 1999/519/CE e recepiti dalla Legge Quadro Campi Elettromagnetici 36/2001.
Nelle aree in cui si dovesse verificare il superamento dei livelli di riferimento per la popolazione generale dovrà essere posizionata specifica segnaletica indicante la presenza di campi magnetici e tale da impedire l’accesso ai soggetti con controindicazioni specifiche all’esposizione.
Il confronto con i Valori di Azione e con Valori Limite di Esposizione fissati dal D.Lgs 81/08 è da effettuarsi solo per i lavoratori professionalmente esposti, che non dovranno avere controindicazioni specifiche all’esposizione a CEM.
QUALI SONO LE POSSIBILI MISURE ORGANIZZATIVE PER GESTIRE I RISCHI DERIVANTI DA CAMPI ELETTROMAGNETICI?
L’esito della valutazione deve essere documentato nel Documento di Valutazione dei Rischi nel quale è necessario anche descrivere le misure organizzative intraprese per gestire i rischi derivanti dai CEM e relativamente a tal misure è necessario informare tutti i lavoratori o eventuali visitatori.
Tra le possibile misure organizzative troviamo:
- la descrizione di tutte le aree oggetto di restrizioni particolari all’accesso o allo svolgimento di una determinata attività;
- informazioni dettagliate relative alle condizioni di accesso ad un’area o per lo svolgimento di una determinata attività;
- i requisiti specifici di formazione per i lavoratori;
- i nominativi di coloro che sono autorizzati ad accedere alle aree, e che dovranno pertanto essere considerati professionalmente esposti a campi elettromagnetici;
- i nominativi dei membri del personale responsabili della supervisione del lavoro o dell’attuazione delle restrizioni di accesso;
- l’identificazione dei gruppi specificamente esclusi dalle aree, per esempio i lavoratori particolarmente a rischio;
- i particolari relativi alle disposizioni di emergenza.
Si ricorda che l’esito della valutazione consente di individuare i lavoratori professionalmente esposti e quelli maggiormente sensibili. Per tali lavoratori è necessario attivare la sorveglianza sanitaria che, in base al D.Lgs 81/08 deve effettuata periodicamente, di norma unavolta l'anno o con periodicità inferiore decisa dal medico competente. Inoltre devono essere tempestivamente sottoposti a controllo medico i lavoratori per i quali è stata rilevata un'esposizione superiore ai valori di azione stabiliti nel Titolo VIII capo IV del DLgs.81/2008
DOVE SI POSSONO REPERIRE INFORMAZIONI UTILI RELATIVAMENTE ALL'ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI?
Come già indicato precedentemente di grande utilità, soprattutto per effettuare l’analisi preliminare, può essere consultare il Portale Agenti Fisici www.portaleagentifisici.it (realizzato dal Laboratorio di Sanità Pubblica dell'Azienda Sanitaria USL Toscana Sud Est (ex Azienda USL 7 Siena) con la collaborazione dell’INAIL e dell’Azienda USL di Modena).
E’ possibile, invece, tenersi aggiornati sull’esito degli studi scientifici relativi agli effetti da esposizione a campi elettromagnetici (anche a lungo termine) consultando il sito della “InternationalCommission on Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP)” - www.icnirp.org.
Per maggiori informazioni ed per richiedere, eventualmente, un preventivo per la valutazione del rischio da esposizione a campi elettromagnetici è possibile contattare Dott.ssa Valentina Valenzano Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Inoltre si informa che presso la nostra sede periodicamente viene organizzato un corso specifico in materia di campi elettromagnetici – la prima edizione disponibile si terrà in data 15 Novembre 2017.