Gli spettri di emissione dei “nuovi” sistemi a LED (lampade di illuminazione, monitor, display dei tablet e degli smartphone) sono diversi dagli spettri emessi dai dispositivi “tradizionali” come le lampade ad incandescenza e a fluorescenza e contengono una maggiore emissione di luce blu.
Questa partecipa alla regolazione del ciclo sonno/veglia ma può essere potenzialmente lesiva per la retina a causa della maggiore energia traportata. La rapida diffusione dei sistemi a LED ha sollecitato la valutazione del rischio fotobiologico associato alla loro emissione. Gli spettri di emissione dei nuovi sistemi vengono illustrati e confrontati con quelli dei sistemi tradizionali.
La scheda informativa dell’INAIL dal titolo “Nuovi spettri per la visione” segnala che gli spettri di emissione dei sistemi a LED contengono una maggiore emissione di luce blu e questa potrebbe essere lesiva per la retina a causa della maggiore energia trasportata. Il Dipartimento DIT (Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici), a questo proposito, si sofferma sulla valutazione del rischio fotobiologico e sui vari spettri di emissione dei nuovi sistemi, confrontati con quelli dei sistemi tradizionali.
Il crescente aumento dell’esposizione alla luce blu, sia negli ambienti di vita che negli ambienti di lavoro, “poteva inevitabilmente ad una sempre maggiore probabilità di riscontrare le patologie oculari” segnalate. E’ fondamentale, dunque, “progettare adeguati studi per la valutazione deli effetti a lungo termine dell’esposizione alla luce blu artificiale, soprattutto per specifici gruppi maggiormente sensibili quali bambini, anziani e individui con visione compromessa”
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