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In occasione della Giornata internazionale della donna, l’Inail ha presentato un’analisi sui dati relativi agli infortuni e alle malattie professionali che hanno colpito le lavoratrici tra il 2019 e il 2023, con alcune anticipazioni sul 2024. Un'importante novità di questa edizione è l'esclusione dalle statistiche degli infortuni degli studenti, a cui è dedicata una sezione separata.

Il dossier sottolinea l'importanza di migliorare la sicurezza sul lavoro per le donne e di riconoscere le differenze di genere nelle condizioni lavorative. L’obiettivo è sensibilizzare sulla necessità di superare discriminazioni e ostacoli ancora presenti in ambito economico, lavorativo e politico.

Nel 2023, in Italia, si sono registrati oltre 519 mila infortuni sul lavoro, di cui quasi 180 mila hanno coinvolto donne. Gli incidenti mortali sono stati 1.179, con 92 vittime femminili. Anche le malattie professionali denunciate sono numerose: 72.587 in totale, di cui 19.113 riguardano le donne.

Un aspetto critico è quello degli infortuni in itinere (nel tragitto casa-lavoro-casa), che penalizzano maggiormente le donne. Nel 2023, su circa 98 mila infortuni di questo tipo, il 48,6% ha riguardato lavoratrici. Tra i 275 casi mortali in itinere, 34 hanno coinvolto donne e 241 uomini, con un'incidenza quasi doppia rispetto agli altri tipi di incidenti mortali. Per le donne, il 37% degli infortuni mortali avviene in itinere, contro il 22% degli uomini.

Questi dati evidenziano non solo il rischio elevato per le donne, ma anche le difficoltà di reinserimento lavorativo dopo un infortunio. Inoltre, molte donne subiscono indirettamente le conseguenze della perdita di un familiare a causa di incidenti sul lavoro.

Per questo motivo, in occasione dell’8 marzo, viene ribadita l’importanza di garantire una tutela equa e uniforme per tutte le lavoratrici, tenendo conto delle differenze di genere, età e provenienza.

Nel 2023, le malattie professionali più diffuse tra i lavoratori sono state quelle che colpiscono il sistema osteo-muscolare e il tessuto connettivo, seguite dalle patologie del sistema nervoso. Tuttavia, si osserva una netta differenza di genere: queste malattie rappresentano la stragrande maggioranza delle denunce tra le donne (95%) rispetto agli uomini (82%).

Le patologie osteo-muscolari più comuni sono dorsopatie e disturbi dei tessuti molli, mentre tra le malattie del sistema nervoso domina la sindrome del tunnel carpale. Le donne risultano particolarmente colpite da queste problematiche rispetto agli uomini.

Al contrario, le malattie professionali legate all’udito, come l’ipoacusia, sono molto più frequenti tra gli uomini. Anche i tumori professionali vengono denunciati più spesso dagli uomini rispetto alle donne.

Questi dati confermano come il tipo di mansione svolta e le condizioni di lavoro abbiano un impatto diverso sulla salute di uomini e donne, evidenziando la necessità di misure di prevenzione mirate.

Le principali patologie

Anche nel 2023 le malattie prevalenti si confermano essere quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo che, insieme a quelle del sistema nervoso, superano l’85% del totale delle denunce. Dietro a questo risultato medio si nasconde, però, una differenza ben marcata tra uomini e donne: se le patologie citate rappresentano l’82% delle denunce dei lavoratori, la stessa percentuale sale al 95% tra le lavoratrici (14.437 le denunce femminili osteo-muscolari e 3.290 quelle del sistema nervoso).

Fra le patologie del sistema osteo-muscolare, le malattie più frequenti sono le dorsopatie e i disturbi dei tessuti molli (90%) e, fra quelle del sistema nervoso, la quasi totalità è rappresentata dalla sindrome del tunnel carpale. Dal confronto di genere delle tre patologie appena citate, che insieme rappresentano il 78% delle denunce totali, emerge che la quota per le lavoratrici è quasi dell’89% contro il 74% degli uomini.

Per la sindrome del tunnel carpale, che rientra nella famiglia dei “disturbi dei nervi, delle radici e dei plessi nervosi”, nel 2023 sono stati denunciati 3.284 casi per le donne contro i 5.308 degli uomini. Le patologie a carico dell’orecchio, per la maggioranza riconducibili alle ipoacusie, risultano invece contenute per le lavoratrici (159 nel 2023, pari allo 0,9% del totale), mentre sono numericamente molto rilevanti tra i lavoratori (4.638, pari quasi al 9%). Anche i tumori appaiono, sia in termini assoluti che di incidenza, più denunciati dagli uomini che dalle donne: le 2.008 denunce protocollate nel 2023 per i lavoratori rappresentano infatti il 3,9% delle denunce maschili, contro le 200 delle lavoratrici, pari all’1,1% di tutte quelle femminili.

A questo link il dossier completo

Fonte: inail.it

 

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